rarefilm.net

Nome: Ludwigshohe

Altitudine: 4.342m slm

Coordinate geografiche: Lat. N 45° 55′ 0”, Long. E 7° 50′ 0”

Prima ascensione: 1822 da parte di Luwig van Wel

La Ludwigshohe si trova tra la più alta Parrot e il più basso Corno Nero. Pur non essendo considerata una vera e propria vetta, è spesso visitata da numerosi alpinisti che, diretti alle già citate vette vicine oppure alla Capanna Margherita, vogliono inserire un altro “4000” nella loro “collezione”. Nel 1822, il topografo Ludwig Van Welden con altri compagni, fù il primo a giungere su questa cima. Tornando ai giorni nostri, la Ludwigshohe è raggiungibile in pochi minuti dalla lunga traccia che porta verso il Colle Gnifetti. Può anche far parte di un bellissimo diversivo di discesa dalla Capanna Margherita: discesa fino al Colle Sesia e salita alla Parrot, discesa e salita alla Ludwigshohe, discesa e salita al Corno Nero, discesa e visita al Cristo delle Vette sul Balmenhorn per proseguire poi fino alla Piramide Vincent. Da qui ritorno verso la traccia principale di salita al Colle del Lys e al Colle Gnifetti. In breve si giunge alla Capanna Gnifetti per poi proseguire verso Punta Indren.
Accessi

 

Da Alagna Valsesia prendiamo gli impianti di risalita per il Passo dei Salati formati da 2 tratti: la telecabina (primo tratto) fino a Pianalunga e poi la nuova funivia Funifor. E’ utile sapere che dal Passo dei Salati, scendendo per pochi minuti e oltrepassato l’Istituto Mosso, si raggiungono il Rifugio Città di Vigevano e il Rifugio Guglielmina (Col d’Olen). Per proseguire, invece, verso la nostra meta, ci dirigiamo verso la stazione d’arrivo della telecabina che sale da Gressoney, e a destra prendiamo il ripido e pietroso sentiero che prosegue poi più in piano con un breve tratto attrezzato (corde fisse). Con un po’ di saliscendi arriviamo alla base dello Stolenberg che raggiriamo, sul lato sinistro, grazie ad un tratto di sentiero attrezzato (corde fisse). A questo punto è ormai visibile la vecchia stazione di arrivo di Punta Indren. La raggiungiamo percorrendo una cresta di grosse lastre di pietra e un breve pendio di misto. Raggiunta Punta Indren il nostro cammino prosegue verso il Ghiacciaio di Indren percorrendo un tratto pietroso (variabile a seconda della stagione). Proseguiamo sulla battuta traccia che, praticamente in piano, attraversa il Ghiacciaio. Spesso, ad un certo punto, la traccia si divide in due: quella bassa e quella alta. Con quella bassa proseguiamo in piano fino al termine del Ghiacciaio, oltrepassiamo una pietraia, poi riprendiamo a salire e in breve arriviamo al Rifugio Città di Mantova. Da qui è visibile chiaramente la Capanna Gnifetti. La raggiungiamo seguendo la traccia che sale diritta, per poi deviare a sinistra. Se invece decidiamo di percorrere la traccia alta (da valutare a seconda della stagione e dello stato di innevamento), saliamo leggermente. Terminata la neve procediamo con un sentiero di misto (terra, pietre e neve) che dopo alcuni tornanti giunge alla base di un breve passaggio attrezzato. Corde fisse ed altro ci facilitano la salita di questo ripido tratto. Raggiungiamo la sommità di questo passaggio e vediamo a sinistra, più in basso, il Rifugio Città di Mantova e a destra, più in alto, la Capanna Gnifetti. Raggiungiamo la traccia su neve che sale dal “Rifugio Mantova” e che devia subito a sinistra verso la Capanna Gnifetti. Pochi metri prima di giungere alla Capanna Gnifetti lasciamo la traccia e se è battuta prendiamo quella che sale a destra sul ripido pendio nevoso. In sua assenza possiamo puntare diritti verso l’alto sul pendio. In breve ci troviamo in una grande conca del Ghiacciaio e da qui la traccia (in condizioni normali) è evidente. La seguiamo facendo sempre attenzione ai crepacci. Attraversata la conca ci aspetta una ripida salita. Alla nostra destra abbiamo la Piramide Vincent. Continuiamo la salita che per più di una volta si attenua e sembra finire, oltrepassata la Piramide Vincent vediamo il Balmenhorn e la sua statua del Cristo delle Vette (utile riferimento). Molto importante sapere che, in caso di necessità dovuta al cattivo tempo o altro, sul Balmenhorn c’è il Bivacco Giordano. Sempre alla nostra destra poi vediamo il Corno Nero e proseguiamo fino ad un largo pianoro: il Colle del Lys. Proseguiamo a destra verso la Ludwigshohe seguendo a nostro piacere una delle tracce esistenti. Seguiamo poi la larga e comoda traccia che solitamente sale lungo l’arrotondata cresta ed arriviamo sulla piatta vetta della Ludwigshohe. Rientriamo poi seguendo la via percorsa per la salita fino al Passo dei Salati.

 

Da Gressoney, località Staffal, prendiamo gli impianti di risalita per il Passo dei Salati. La prima telecabina raggiunge la stazione intermedia dell’Alpe Gabiet (1 bar-ristorante, Rifugio Gabiet) a pochi minuti dal Lago del Gabiet. La seconda telecabina raggiunge direttamente il Passo dei Salati. Da qui, scendendo a destra per pochi minuti e oltrepassato l’Istituto Mosso, si raggiungono il Rifugio Città di Vigevano e il Rifugio Guglielmina (Col d’Olen). Dopo questa piccola divagazione, riprendiamo il nostro cammino dal Passo dei Salati. Cominciamo subito, appena scesi dalla telecabina, la salita alla nostra sinistra. Da questo punto il nostro cammino prosegue come sopra descritto nell’accesso da Alagna Valsesia.

 

vip-gayporn.com
videotemplates.net