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Nome: Rifugio Zamboni – Zappa
Altezza: 2.070 m
Gestore: C.A.I. – sez. S.E.M. Milano
Tel. Recapito estivo 0324/65313
Recapito invernale 340/7977167
Posizione: Alpe Pedriola
Località: Valle Anzasca – Macugnaga
Apertura: estiva
Posti letto: 72
Note: apertura estiva prevista per inizio Giugno
Locale invernale: si
Posti letto loc. inver.: 30
Note: coperte, stoviglie, stufa, acqua di fusione.

Come raggiungerci

Da Macugnaga, frazione Pecetto, lasciamo il grande parcheggio della seggiovia (2 bar-ristoranti) e ci incamminiamo seguendo la larga mulattiera che segue la traiettoria della seggiovia stessa. In corrispondenza di un bivio seguiamo la direzione indicata dalla segnaletica gialla attraversando il torrente verso l’Alpe Burky. Qui proseguiamo poi con il sentiero che passa in una zona cespugliosa e boscosa. Terminata questa zona procediamo in una macchia erbosa fino al Rifugio C.A.I. Saronno, situato in una verde conca. Alla destra del rifugio riprendiamo il sentiero che continua nel bosco. Dopo una breve radura, siamo al Belvedere (2 bar-ristoranti). Per abbreviare notevolmente prendiamo i 2 tratti di seggiovia: Pecetto-Alpe Burky e Alpe Burky-Belvedere. Dal Belvedere poi proseguiamo con il comodo sentiero che sale leggermente a sinistra fino alla morena del Ghiacciaio. La attraversiamo seguendo attentamente i segnavia e proseguiamo dall’altro lato con il comodo sentiero fino al Rifugio Zamboni-Zappa.

[ore 2.45 da Pecetto, ore 0.45 dal Belvedere, E]

 

Da Macugnaga, frazione Pecetto, lasciamo il grande parcheggio della seggiovia (2 bar-ristoranti) e ci incamminiamo seguendo la larga mulattiera che segue la traiettoria della seggiovia stessa. In corrispondenza di un bivio seguiamo la direzione indicata dalla segnaletica gialla attraversando il torrente verso l’Alpe Burky. Pochi metri prima di arrivarci, quando già vediamo vicina la stazione della seggiovia, a sinistra seguiamo l’indicazione per l’Alpe Rosareccio. Attraversiamo il torrente e percorriamo il ripido sentiero ben segnato ed evidente che entra subito nella boscaglia, in alcuni tratti fitta e in altri rada, fino ad arrivare in prossimità di un antico alpeggio con alcune baite ancora ben conservate; ci allontaniamo lasciandolo alla nostra destra e in breve rientriamo nel bosco. Raggiungiamo ora una radura erbosa e vediamo sulla nostra sinistra il vecchio edificio abbandonato della stazione della funivia Pecetto-Piani Alti di Rosareccio chiusa da diversi anni. Pochi metri prima, il sentiero piega a destra e proseguiamo seguendolo nei diversi lievi sali e scendi. L’alternanza di macchie di cespugli e macchie di rododendri, il panorama sulla vallata e sulle montagne che la circondano, ma soprattutto il sentiero che, al contrario del primo tratto (fino a Rosareccio), è praticamente pianeggiante, rendono questa seconda parte dell’itinerario estremamente piacevole e appagante. Giungiamo quindi all’Alpe Pedriola e arriviamo al Rifugio Zamboni-Zappa.

[ore 3.00 da Pecetto, ore 1.00 da Rosareccio, E]

 

Da Macugnaga, frazione Pecetto, seguire le indicazioni per il rifugio Sella. Dopo un ora, attraversare il torrente e deviare per l’Alpe Roffelstafel quindi continuare per il Belvedere, attraversando il ghiacciaio. Dal Belvedere in 45 minuti si raggiunge il rifugio.

[ore 3 da Pecetto, E]

ATTENZIONE: Dalla stagione invernale 2001/2002 la morena del ghiacciaio del Belvedere è in costante movimento e in continuo mutamento. Attenersi quindi a nuove eventuali indicazioni di percorsi alternativi sicuri.

 

Curiosità

1924/2004 – 1954/2004

La storia del Rifugio Rodolfo Zamboni e Mario Zappa

(tratto da “Il Rosa” Anno XLIII – n° 4 – ottobre/novembre/dicembre 2004)

 

All’Alpe Pedriola la S.E.M. (Società Escursionisti Milanesi) agli inizi del Novecento aveva posto da alcuni anni il proprio attendamento estivo a cui partecipava il socio Rodolfo Zamboni, che per fatalità o presagio dettò il proprio testamento lasciando 5.000 lire per la costruzione di un rifugio proprio in questa conca.

La morte lo colse prematuramente il 20 settembre 1919 sul Monte Altissimo per lo scoppio di un ordigno bellico casualmente raccolto. Cinque anni dopo, il 24 settembre 1924, il piccolo rifugio fu terminato.

Si trattava di due locali con un sottotetto in grado di accogliere ventisei cuccette, la scala di accesso era esterna “mediante un palo munito di piuoli, che dava l’impressione di arrampicarsi sull’albero di una nave”.

Nel 1954 fu inaugurato il rifugio Mario Zappa su progetto di Ambrogio Risari, dedicato ad una mitica e valente figura di alpinista del sodalizio milanese, pioniere dello scialpinismo sulle Alpi occidentali.

La nuova costruzione dotata di ogni comfort, propri di un alberghetto, era in grado di ospitare una ottantina di persone.

Fu collegato al vecchio Zamboni diventando così un’unica struttura.

 


 

Vette raggiungibili:

Grober 3.497m – ore 5 (PD+)

Tre amici 3.425m

Pizzo Bianco 3.215m – ore 4 (F)

Battisti 2.754m – ore 2.30 via attrezzata (EE/F)
Rifugi raggiungibili:

R. C.A.I. Saronno 1.932m

R. Sella Eugenio 3.029m

B. Hinderbalmo 1.910m

B. Belloni Valentino 2.509m

C. Marinelli Damiano 3.036m

B. Resegotti Luigina 3.624m

B. Lanti Emiliano 2.150m

 

Escursioni:

Lago delle Locce (30 min)

 

Scialpinismo:

Colle delle Locce

Pizzo Bianco 3.215m

B. Belloni Valentino 2.509m

 

Palestra di roccia:

Nelle vicinanze, massi attrezzati per boulder.

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