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di Jon Krakauer

Riconosciuto dal 1852 come la montagna più alta del mondo, l’Everest o Sagamartha (Dea del cielo) o Chomo Lungma (Madre del mondo) è sempre stato oggetto di fascinazione, ossessione e desiderio sia per gli alpinisti che per i sognatori. Da qualche anno, se si possiede la somma necessaria, è alla portata di tutti. Basta prenotarsi in una delle poche agenzie turistiche specializzate in emozioni estreme e riempire l’assegno. Quando nel maggio del 1996 Krakauer fu inviato dal giornale per il quale lavora, Outside, a partecipare a una spedizione sull’Everest per scrivere un articolo sulla proliferazione della scalate a pagamento condotte da guide professioniste, sembrò il logico coronamento di una carriera che era riuscita a combinare le sue due passioni: l’alpinismo e la scrittura.
Il 10 maggio, però, una tempesta colse di sorpresa le quattro spedizioni che si trovavano sulla cima. Alla fine della giornata 9 alpinisti erano morti, incluse due delle migliori guide. Krakauer è tra i fortunati che sono riusciti a ridiscendere “la Montagna”. “Aria sottile” è molto più che la cronaca di quella tragedia; oltre ad offrire importanti informazioni sulla storia e sulla tecnica delle ascensioni all’Everest, offre un esame onesto e provocatorio delle motivazioni che stanno dietro alle ascensioni ad alta quota e una drammatica testimonianza del perchè quella tragedia si poteva evitare.
Formato 14,5 x 21,0 – 346 pagine

EditoreCasa Editrice Corbaccio S.r.l. – Milano

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